Emergenza Peste Suina Africana: Serve un Cambio di Rotta per Proteggere l’Economia Suinicola del Nord Italia

La Peste Suina Africana (PSA) sta delineando uno scenario sempre più allarmante nel Nord Italia, con un’escalation di casi che colpisce duramente regioni cruciali come il Piemonte. La situazione si aggrava ogni giorno, gettando nel panico i suinicoltori della provincia di Cuneo, cuore nevralgico dell’economia zootecnica regionale e nazionale. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, non usa mezzi termini: “Le misure finora adottate non sono riuscite a fermare la diffusione del virus. È evidente che serve una svolta decisiva, specialmente nel contenimento dei cinghiali, i principali vettori della malattia.”
L’emergenza richiede un approccio più rigoroso, e le parole di Allasia sono un monito per tutta la filiera: “Oltre al controllo dei cinghiali, dobbiamo rafforzare le misure di biosicurezza negli allevamenti, un aspetto cruciale per evitare l’introduzione del virus. Gli allevatori hanno già fatto molto, ma è necessario elevare ulteriormente il livello di attenzione in tutte le operazioni, sia interne che esterne alle aziende.”
L’appello del presidente di Confagricoltura Cuneo è in perfetta sintonia con le recenti disposizioni del nuovo Commissario Straordinario per l’emergenza PSA, Giovanni Filippini, che ha subito introdotto misure straordinarie per arginare la diffusione del virus nelle aree più colpite di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Queste misure includono la limitazione della movimentazione di suini, persone, mezzi di trasporto e attrezzature verso e dagli allevamenti nelle zone di restrizione. Anche la pulizia e la disinfezione rigorosa di abiti e calzature utilizzati negli allevamenti sono diventate operazioni imprescindibili.
In Piemonte, la situazione è così critica da aver spinto la Regione a estendere il calendario venatorio per il cinghiale, con un’apertura prolungata fino al 15 gennaio, rispondendo così alle richieste di Confagricoltura. Inoltre, è stata autorizzata l’eliminazione di cinghiali entro un raggio di 500 metri oltre i confini dei terreni rurali, una misura necessaria per ridurre la popolazione di questi animali e il conseguente rischio di diffusione della PSA.
“Ringraziamo l’assessore regionale Paolo Bongioanni per il suo impegno. Tuttavia, il nostro lavoro non finisce qui: è essenziale un’azione collettiva e coordinata, con il coinvolgimento di tutte le parti in causa. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia; è in gioco la sopravvivenza di un settore vitale per l’economia provinciale, regionale e nazionale,” conclude Allasia.
L’ombra della Peste Suina Africana incombe minacciosa, e la strada da percorrere per salvaguardare l’economia suinicola è ancora lunga e piena di insidie. Ma con determinazione e collaborazione, esiste ancora una speranza di proteggere questo settore fondamentale.