Intervista al Nuovo Team del Rifugio Livio Bianco: dalla Baita delle Meschie a una Nuova Avventura
In questa intervista, incontriamo il nuovo team del Rifugio Dante Livio Bianco, composto da Lorenzo Cavallo, Ilenia Gola, Emanuele Bella e Antonella Alberto. Il team si prepara a portare nuova vita e innovazione al rifugio alpino. Scopriamo le loro esperienze passate, le motivazioni che li hanno spinti a candidarsi per la gestione del nuovo rifugio, e i loro piani per il futuro di questa affascinante struttura.
1) Quali sono le vostre esperienze precedenti nel settore ricettivo turistico montano?
Antonella Alberto ha gestito i rifugi Don Barbera e Pian delle Gorre, entrambi situati all’interno del Parco Naturale del Marguareis. Ilenia ha lavorato nelle stesse strutture. Lorenzo ed Ilenia hanno gestito per tre anni la Baita delle Meschie, situata a Peveragno, località Meschie. Emanuele Bella ha lavorato per quattro stagioni al rifugio Valasco, in Valle Gesso e poi per due stagioni alla Baita delle Meschie.
2) Che cosa vi ha spinto a candidarvi per la gestione del rifugio Livio Bianco?
Il Livio Bianco è sempre stato per noi il “Rifugio” per eccellenza. La location con il lago davanti è qualcosa di unico. Il fatto che si possa raggiungere solo a piedi o con mezzi alternativi come l’elicottero lo rende ancora più speciale. È il classico rifugio montano, autentico e immerso nella natura.
3) Quali sono i vostri obiettivi principali per il rifugio nei prossimi anni?
Per l’anno prossimo, partiremo dal cuore del rifugio: la cucina. Il nostro piano d’attacco sarà rinforzare tutto ciò che riguarda la cucina, dando la possibilità a Ilenia di preparare piatti caserecci senza utilizzare prodotti confezionati. Altri obiettivi includono miglioramenti strutturali al rifugio, come l’installazione di pannelli fotovoltaici, il miglioramento dei serramenti del piano terra e la possibilità di riscaldare la parte superiore del rifugio.
4) Come intendete mantenere l’essenza del rifugio pur aggiornandolo?
L’essenza del rifugio sarà mantenuta garantendo un ambiente familiare, dove la gente si sente a casa, proprio come abbiamo fatto alla Baita delle Meschie. Non stravolgeremo la natura del rifugio, anche perché la location e il luogo in cui si trova non permettono grossi stravolgimenti. Manterremo un ambiente essenziale, aggiungendo quel tocco di gioventù che manca.
5) Quali sfide avete previsto e come vi preparate ad affrontarle?
Noi siamo una squadra e affrontiamo insieme qualsiasi sfida. Ognuno di noi contribuisce con le proprie competenze, garantendo una presenza e una formazione a 360° per tutte le difficoltà che si possono presentare, dalla gestione della struttura al primo soccorso, alla sentieristica e all’accoglienza.
6) Quali consigli ha dato Livio Bertaina per la gestione del rifugio?
Livio ci ha dato tanti consigli, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento della struttura e degli impianti. Ci ha raccomandato di continuare sulla linea del rifugio classico senza stravolgerlo, ed è esattamente ciò che intendiamo fare.
7) Come pensate di coinvolgere la comunità locale e gli escursionisti nel rifugio?
Coinvolgeremo la comunità locale cercando di reperire ciò che è possibile dalla vallata, come legno e altri approvvigionamenti, assicurandoci che siano prodotti di qualità. Questo approccio si rifletterà anche nel menù del rifugio.
8) Quali sono le vostre aspettative per la prima stagione sotto la nuova gestione?
Le aspettative sono positive. Speriamo che il meteo sia migliore rispetto a quest’anno, dato che ha piovuto spesso. Ci aspettiamo di portare più persone al rifugio e di coinvolgere anche i giovani in eventi organizzati sia all’interno che all’esterno del rifugio. Vogliamo far conoscere e apprezzare la bellezza della vita in montagna.
9) Quali sono i vostri piani per la sostenibilità e l’energia nel rifugio?
Al momento siamo limitati a 3 kW di energia dai pannelli solari. Abbiamo l’idea di ampliare l’installazione dei pannelli solari con la collaborazione del CAI di Cuneo, per migliorare la nostra sostenibilità energetica. Per il primo anno, utilizzeremo anche il generatore per capire meglio i fabbisogni energetici del rifugio e pianificare l’ampliamento dei pannelli solari.
10) Perché avete scelto di lasciare un rifugio che gestivate 12 mesi l’anno per uno con meno mesi di attività? Cosa farete durante i mesi di inattività del rifugio Livio Bianco? Avete altri progetti o attività in mente?
La Baita delle Meschie non è un rifugio con posti letto, ma solo una baita dove offrivamo un servizio di ristoro, e questa mancanza ci è pesata. L’idea di gestire un rifugio in alta quota ci è sempre piaciuta, ma abbiamo dovuto aspettare il momento giusto. Siamo appassionati di montagna e vogliamo interagire con persone che condividono questo amore. Dove si arriva in macchina, arriva di tutto: da chi ama la montagna a chi la frequenta per caso. Un rifugio come il Livio Bianco, raggiungibile solo a piedi, attira persone che veramente apprezzano la montagna. Anche nei mesi di inattività, saremo comunque operativi per lavori e preparativi, da marzo a ottobre, con una breve pausa a gennaio e febbraio per pianificare e organizzare la stagione successiva.
La passione del nuovo team del Rifugio Livio Bianco per la montagna e la vita nei rifugi è evidente. Con un bagaglio di esperienze significative e una chiara visione per il futuro, sono pronti a trasformare il Rifugio Livio Bianco in un luogo accogliente e sostenibile, capace di attirare veri appassionati di montagna. L’impegno per preservare l’essenza autentica del rifugio, unito alla volontà di innovare e migliorare, promette di offrire un’esperienza indimenticabile a tutti gli escursionisti che sceglieranno questa meravigliosa struttura alpina. Auguriamo al team del Rifugio Livio Bianco il meglio per questa nuova avventura.